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lunedì 27 gennaio 2014

PER NON DIMENTICARE

Fotografia di Alessio Righi, Auschwitz, 2012

"Ho sempre osservato il tatuaggio di sfuggita, senza avere il coraggio di chiedergli di mostrarmelo. Lui avrebbe accosentito, ma cosa sarebbe successo poi?
Piero avrebbe alzato la manica della camicia e me lo avrebbe mostrato. 
E io come sarei riuscita a sostenere il suo sguardo mentre posavo gli occhi sulle cifre bluastre?
In quale espressione si sarebbe offerto il mio volto?
No, era troppo.
Nelle tante occasioni che ho avuto di guardarlo di nascosto sono riuscita ad osservarlo bene. Penso a come mi da fastidio macchiarmi con la biro blu. Per quanto voglia lavarmi, in tratto rimane, lieve.
Ma poi sparisce.
Quella non è biro blu, ha un peso che affligge lo sguardo, quel blu resterà fino alla morte.
E' stato quel tatuaggio l'unica cosa che lo ha segnato per tutto l'internamento, dal cancello alla liberazione, senza lasciarlo un attimo.
E anche dopo, nel ritorno alla vita. E' li, e se ne andrà solo con la sua carne. A 5506."


IL COMMERCIANTE DI BOTTONI, Erika Silvestri

Fotografia di Alessio Righi, Auschwitz, 2012

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